Festival

2 — 5 OTTOBRE
/BRESCIA

la città
che apprende,
apprendere
nella città

Più della metà della popolazione mondiale vive in aree urbane ed entro il 2050 i due terzi della popolazione del pianeta, ossia oltre 6 miliardi di persone, vivranno in città.

Entro quella data, si stima che l’80% della popolazione urbana mondiale sarà concentrata in città e Paesi del Sud del mondo.

IL PROGRAMMA

4 GIORNATE
CON OSPITI
INTERNAZIONALI

GIOVEDÌ 2 OTTOBRE 2025

 


VENERDÌ 3 OTTOBRE 2025

 


SABATO 4 OTTOBRE 2025

 


DOMENICA 5 OTTOBRE 2025

 

Si stima che la quota di popolazione urbana globale è raddoppiata dal 25% nel 1950 a circa il 50% nel 2020. Si prevede che nei prossimi 50 anni aumenterà lentamente fino al 58%. Tra il 2020 e il 2070, il numero di città nei Paesi a basso reddito aumenterà del 76%, nei Paesi ad alto e medio reddito di circa il 20% e nei Paesi a reddito medio-alto del 6%.

1950
2020
2070

Alla luce di questo cambiamento senza precedenti, molti ritengono che le tecnologie intelligenti possano rafforzare i processi di empowerment dei cittadini e migliorare la loro qualità di vita nei contesti urbani. Tuttavia, la tecnologia di per sé non facilita la cittadinanza attiva e l’impegno pubblico dei cittadini. Questo può avvenire solo se vengono garantite opportunità di formazione e apprendimento a livello individuale, comunitario e organizzativo, cogliendo i potenziali contributi di tutti gli attori per la realizzazione di un futuro co-costruito.

Il concetto di città educativa enfatizza le finalità etiche dell’educazione, in opposizione a quelle di natura più utilitaristica e tecnica.

La città educativa non prevede pertanto solo l’acquisizione di abilità o conoscenze, ma anche lo sviluppo della speranza, la formazione al carattere e della coscienza, elementi fondamentali per l’esercizio della responsabilità da parte di cittadini attivi in società democratiche.

Festival

Si è visto come la città abbia preso la forma di un sistema chiuso che non riconosce più la connessione tra l’ambiente costruito e l’ambiente vissuto, che rifiuta la diversità ed è traumatizzata dalla mescolanza. Si tratta di una città “friabile” in cui l’ambiente moderno si deteriora molto più rapidamente del tessuto urbano ereditato dal passato e in cui si sta progressivamente perdendo l’identità dei luoghi. Tuttavia, le manifestazioni fisiche (siano esse reali o virtuali) dell’ambiente costruito, che influenzano l’esperienza vissuta della città, possono essere progettate e pianificate con l’obiettivo di rendere liberi i pensieri, le espressioni e le azioni dell’ambiente vissuto.

Inoltre, la città può apprendere e trasformarsi a partire da sguardi che sappiano mostrare altri punti di vista e altre caratteristiche che la possono arricchire e migliorare.

Guardare la città dal punto di vista dei bambini, delle donne, degli anziani, delle persone con disabilità, delle persone che provengono da altri contesti culturali, favorisce una cultura della partecipazione che chiama in causa un impegno pedagogico verso le comunità. Il ripensamento degli spazi reali e virtuali della città in chiave trasformativa e democratica può aprire nuove prospettive per il futuro.

Festival

Il Festival Internazionale dell’Educazione affronterà questi temi attraverso seminari, convegni, tavole rotonde, attività di laboratorio e di animazione, mostre e spettacoli rivolte ad adulti e bambini, a genitori, educatori, insegnanti, amministratori, rappresentanti del mondo produttivo e del terzo settore e tutti coloro che sono interessati a dar vita ad un contesto nel quale si possa crescere insieme. Il nucleo principale delle attività si terrà dal 2 al 5 ottobre 2025 in luoghi emblematici della città di Brescia.

Enti fondatori