Festival Educazione Brescia - Mostre

MOSTRE

8 OTTOBRE 2023 ORE 18

EVENTO DI INAUGURAZIONE
CRESCERE INSIEME: ESPERIENZE DI EDUCAZIONE E COOPERAZIONE

Interventi di: Mons. Vincenzo Zani, Domenico Simeone, Michele Bonetti, Antonio Bonetti, Chiara Cretti, Stefano Fanti, Gianni Nicolì, Vera Brunelli, Dario Fortini, Dalila Raccagni


DAL 4 AL 13 OTTOBRE 2023

IL SAPERE SERVE SOLO PER DARLO
DON LORENZO MILANI E LA SCUOLA DI BARBIANA

In collaborazione con: Movimento Studenti Azione Cattolica, Università Cattolica del Sacro Cuore

La strada per Barbiana è ancora oggi una specie di grossa mulattiera. La casa più vicina ad almeno mezzo chilometro, le altre sparse per i monti. Un paese che non è che una chiesa, una canonica e un cimitero. Da qui, nel 1967, i ragazzi di una scuola speciale lanciarono un appello al Paese, riaffermando il ruolo primario dell’istituzione scolastica nella formazione del “cittadino sovrano”, rilanciando il diritto all’istruzione come presupposto per il diritto all’eguaglianza, denunciando una scuola che stava scadendo nell’insipienza, o meglio, nella in-Sapienza.

È la denuncia di Lettera a una professoressa, il manifesto del metodo educativo della Scuola di Barbiana, la scuola fondata dal giovane e renitente prete fiorentino don Lorenzo Milani, “allontanato” dalla Curia di Firenze in quest’angolo sperduto del Mugello. Una scuola per montanari, per i figli dei poveri, per i tanti ragazzi che la scuola di allora perdeva, smarrendosi nelle dinamiche del voto-registro, della promozione ai fini del diploma, del dovere degli insegnanti di“fermare” i meno capaci, i meno dotati, “gli svogliati”, in nome di un sapere che fosse privilegio dei più bravi, dei più intelligenti, dei meritevoli.

I ragazzi di Barbiana chiedevano una scuola che non preparasse al diploma, ma alla vita. Che non insegnasse saperi vuoti di senso, ma che attribuisse a tutto un “fine grande”. Il fine grande di Barbiana era il prossimo. “E come vuol amare il prossimo se non con la scuola, la politica e il sindacato?” Barbiana ci insegna che il Sapere non è prestigio ma serve solo per darlo. È per ricordare questa scuola, l’esempio del maestro che fu don Lorenzo, l’esperienza vissuta da questi ragazzi, che oggi, a quarant’anni di distanza, il Movimento Studenti di Azione Cattolica ripropone una riflessione sulla figura così controversa di questo prete fiorentino e sull’esempio educativo della scuola di Barbiana.


DAL 4 AL 15 OTTOBRE 2023

EDUCARE PER COSTRUIRE LA PACE

In collaborazione con: Associazione S.F.E.R.A.Gennaro Franceschetti ONLUS, Cattedra UNESCO “Education for Human Development and Solidarity among Peoples”, Università Cattolica del Sacro Cuore

Maison de Paix, Casa della pace, è un progetto di cooperazione internazionale in ambito educativo che si realizza a Kikwit, nella Repubblica Democratica del Congo. L’iniziativa è promossa dall’Associazione bresciana S.F.E.R.A in partenariato con il movimento dei Focolari e la Congregazione delle Suore Francescane Angeline e in collaborazione con la Cattedra UNESCO “Education for Human Development and Solidarity among Peoples” dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.

Nella consapevolezza che l’educazione costituisce un importante fattore di emancipazione, Maison de Paix intende promuovere l’empowerment della comunità locale attraverso la realizzazione di un Centro polivalente che si estende su un’area di quasi undici ettari e che attualmente comprende la scuola dell’infanzia e primaria e le scuole professionali di sartoria e falegnameria. Presto sarà realizzata anche la scuola agraria, quella informatica e il settore sanitario.

I volontari hanno a disposizione una casa di accoglienza che può ospitare fino a 40 persone. Le peculiarità di questa azione sono:
- Centralità delle persone in educazione nel rispetto e nella valorizzazione dell’identità locale con la partecipazione diretta dei soggetti coinvolti
- Sperimentazione di nuove formule educative per una pedagogia dello sviluppo integrale spirituale, sociale e di promozione umana.
- Sviluppo delle condizioni spirituali, sociali e pratiche per consolidare la pace tra le persone, i gruppi etnici e l’ambiente stesso. Molto è stato fatto, ma molto di più sarà da fare e ancor meglio.


DAL 4 AL 15 OTTOBRE 2023

MAISHA, ANIME, VOCI, SGUARDI

In collaborazione con: Fondazione Giuseppe Tovini – ETS, Cattedra UNESCO “Formazione e rinforzo delle risorse umane per lo sviluppo sanitario nei Paesi a risorse limitate” dell’Università degli Studi di Brescia, la Cattedra UNESCO “Education for Human Development and Solidarity among Peoples”, Università Cattolica del Sacro Cuore

Il progetto MAISHA, giunto alla sua quarta edizione, è un’esposizione d’arte avente come finalità la raccolta fondi per le attività che la Fondazione Giuseppe Tovini – ETS da anni realizza nel villaggio di Kilolo – Tanzania. L’elemento peculiare è la partecipazione dei ragazzi che hanno intrapreso il viaggio nel periodo estivo e che, quest’anno, hanno deciso di dare spazio e protagonismo alla cultura locale. L’esposizione ospiterà quindi opere originali, realizzate da artisti che i ragazzi stessi hanno avuto modo di incontrare in Tanzania.

Da qui il sottotitolo affidato alla mostra, che varia per ogni edizione: anime, voci e sguardi della popolazione locale. Un’esposizione che diventerà un racconto di una cultura molto diversa e lontana da quella occidentale, da cui i ragazzi sono stati profondamente attratti e incuriositi. Un contesto fatto di voci, che conserva la lingua nativa, lo swahili; fatto di sguardi, che scrutano l’estraneo e che sono lo specchio di una vita intera; anime di persone che non si abbattono, che lottano per conquistare la loro indipendenza.

La mostra, composta sia da opere realizzate da artisti locali sia dagli studenti bresciani, diventa espressione dell’incontro, della contaminazione e della riflessione dimostrando con semplicità come persone che condividono la loro conoscenza e le loro intenzioni si incontrino, dando vita ad un luogo di dialogo e confronto. L’esposizione raccoglierà le opere realizzate per questa edizione e per le precedenti dai giovani studenti che hanno partecipato alle esperienze di stages e PCTO in Tanzania. Inoltre, insieme alle opere dei giovani bresciani, verranno esposte anche opere di artisti locali selezionate direttamente in loco.

Per info e prenotazioni: info@festivaleducazionebrescia.it