Gaio Elvio Cinna è l’unico poeta della letteratura latina di origini bresciane, o quanto meno cisalpine, ovvero dei
territori dei Galli Cenomani poi entrati nell’orbita culturale e politica di Roma. Amico di Catullo, che lo menziona
in tre poesie, Cinna visse nel I secolo a.C. e scrisse poesie d’amore delle quali sono rimasti purtroppo solo frammenti;
da cui la sua scarsa popolarità e il numero esiguo di studi a lui dedicati.
Il poeta apparteneva alla cerchia dei
cosiddetti poetae novi, come vennero definiti polemicamente e in maniera spregiativa da Cicerone, che giudicava
negativamente la loro produzione lirica.
Cinna con grande probabilità frequentava gli spazi e gli edifici pubblici
di Brixia nel corso del I secolo a. C., in un momento fondamentale per la storia della città, quando già era forte e
profonda l’adesione di questa zona della Cisalpina alla cultura e alla politica dell’Urbe, ma ancora i provvedimenti
giuridici non avevano sancito la piena romanità dei cittadini. In occasione della conferenza verrà scoperta la targa di
dedicazione a Gaio Elvio Cinna dello spazio antistante al Capitolium.
Relatori: Gian Enrico Manzoni . Francesca Morandini
A chi si rivolge: Tutta la cittadinanza